Bonus casa, 15 milioni di domande. Per l’edilizia sono 28 miliardi

In vista della legge di bilancio, ripartirà il dibattito fra proposte di «stabilizzazione» dell’incentivo e semplice proroga per un altro anno.

Anche quest’anno gli incentivi fiscali per i lavori in casa porteranno investimenti al settore dell’edilizia (e spese da parte dei cittadini) per almeno 28 miliardi, come già è stato nel 2013, nel 2014 e nel 2016 (il 2015 si era fermato poco sopra i 25 milairdi), da quando cioè le percentuali di sgravio Irpef sono state aumentate al massimo livello storico del 50% per le ristrutturazioni “semplici” e al 65% per il risparmio energetico. Dal 1° gennaio scorso funziona anche il sismabonus. allargato, più difficile da monitorare, ma al momento gli effetti di questa nuova agevolazione sembrano molto limitati.

L’incentivo sulle ristrutturazioni e sul recupero edilizio semplice festeggerà nel 2018 i 20 anni ma già in queste settimane segna un record storico che la dice lunga sulla popolarità presso i cittadini italiani di uno dei pochi strumenti fiscali diffusi usati con successo a fini di crescita. Siamo infatti arrivati a 15 milioni di domande di sgravio da quando, nel 1998, il governo Prodi lanciò l’agevolazione. A fine 2016 eravamo a 11.447.400 domande presentate per il recupero edilizio semplice e 2.780.177 domande per la riqualificazione energetica, strumento che è partito nel 2007. In tutto più di 14 milioni e 257mila di domande con un ritmo annuale che supera il milione e 600mila domande. Ora siamo a 12 milioni di richieste per i lavori semplici e a 3 milioni per le riqualificazione energetiche. A fine 2017 si potrebbero toccare complessivamente i 15,6-15,7 milioni di domande.

Anche quest’anno, in vista della legge di bilancio, come fu lo scorso anno, ripartirà probabilmente in Parlamento e nel governo il dibattito fra proposte di stabilizzazione dell’incentivo e semplice proroga per un altro anno. Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, chiederà nuovamente una «stabilizzazione» della misura, sapendo che la discussione con il Mef su questo punto è tutt’altro che in discesa.

Casa, i bonus in bilico da sfruttare nei prossimi mesi

Il ministro confida comunque «almeno in un allargamento del sismabonus agli edifici dell’edilizia residenziale pubblica»: sarà questa, evidentemente, la sua priorità. Una norma che era stata proposta anche nella scorsa legge di bilancio ma non era poi entrata per una serie di intoppi nel percorso parlamentare della finanziaria. Secondo il ministro si può attivare in questo modo «un volano importante di investimenti mettendo in attuazione uno strumento che altrimenti fa fatica a decollare».

Un robusto intervento pubblico sul tema della prevenzione sismica può aiutare, in effetti, il decollo di un mercato che sul fronte privato fa fatica. Delrio continua anche la sua campagna di sensibilizzazione sul fatto che chi vive in una casa fuori norma ha più probabilità di restare vittima di crolli in caso di terremoti.

Dalle elaborazioni del Servizio studi della Camera, realizzate in collaborazione con il Cresme su dati dell’Agenzia delle Entrate e del Mef, si confermano nei primi mesi del 2017 i livelli record di spesa dell’anno precedente. I valori delle ritenute d’acconto (pari all’8%) fatte sui bonifici bancari di pagamento delle imprese e dei professionisti da parte dei committenti sono stati pari a 743 milioni nel periodo gennaio-maggio 2017 contro i 751 milioni dello stesso periodo del 2016.

Da questi dati il Cresme calcola il valore complessivo (Iva conclusa) dei lavori effettuati che risulta pari a 11,33 miliardi nel periodo gennaio-maggio 2017 contro gli 11,45 miliardi dello stesso periodo del 2016. La variazione è dell’1,1% in negativo ma non dovrebbe incidere molto – se i dati saranno confermati nei mesi successivi a maggio – sul risultato di fine anno che nel 2016 toccò i 28,24 miliardi di lavori.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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