Cisl, ovvero il passato remoto. Furlan vuole vietare acquisti la domenica

Lo sciopero all’outlet di Serravalle Scriza nel giorno di Pasqua e’ il “simbolo di una battaglia contro lo snaturamento del lavoro” e contro la “liberalizzazione selvaggia degli orari …

Lo sciopero all’outlet di Serravalle Scriza nel giorno di Pasqua e’ il “simbolo di una battaglia contro lo snaturamento del lavoro” e contro la “liberalizzazione selvaggia degli orari commerciali voluta nel 2011 dal governo Monti. A Pasqua e in giorni come il Primo maggio o Natale non andate a comprare, non è indispensabile fare shopping”. E’ l’appello della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una intervista oggi al quotidiano Avvenire.

“L’anno scorso abbiamo già fatto due giornate di sciopero, perché la situazione è diventata insopportabile in tutta la grande distribuzione e in particolare nei centri commerciali”, ricorda la Furlan. “Il caso Serravalle, con la decisione di tenere aperto anche nel giorno di Pasqua è inaccettabile, ed è la punta di un iceberg di un regime commerciale che impone l’apertura in tutte le domeniche e festività e condiziona malamente la vita dei lavoratori. Voglio sottolineare che la stessa proprietà dell’outlet che in Italia pretende di tenere sempre aperto, in altri Paesi come Francia e Germania si guarda bene dal proporlo”, aggiunge la leader della Cisl.

“Mi colpisce che in un periodo di crisi si possa pensare che tenendo aperto il giorno di Pasqua si possa consumare di più. L’unico modo per favorire i consumi è aumentare gli stipendi, non stare aperti notte giorno e festivi. Negli Paesi a noi vicini si cresce di più e c’è molto più rispetto del lavoro e dei lavoratori di quanto non avvenga nel nostro Paese. Alla radice di questo problema c’è una concezione sbagliata del rapporto tra l’economia, il lavoro e la persona. Al centro ci deve essere non il consumo ma la persona. Le domeniche e le feste, specialmente quelle più sentite in termini religiosi, vanno rispettate. Tra l’altro è di una tristezza inaudita il messaggio che i giorni di festa si trascorrano al centro commerciale. Così la festa non è più il momento delle relazioni umane, della famiglia, dello svago, ma solo un elemento di rapporti consumistici”.

La leader della Cisl sottolinea che “hanno fatto molto bene le federazioni di categoria a reagire annunciando lo sciopero a Serravalle perché questo caso è il simbolo di uno snaturamento del valore del lavoro e sarebbe bella un’inziativa unitaria dei sindacati. Dobbiamo batterci perchè governo e Parlamento cambino questa legge sbagliata. Con alcune aziende più lungimiranti siamo riusciti a fare accordi sulla gestione dei gioni festivi che hanno un po’ rimediato agli sfaceli della legge. Ma non basta, serve un intervento alla radice”. (Askanews)

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1 commento

  1.   

    Per una volta nella vita mi trovo d’accordo con i sindacati…