“Turisti digitali”: donne più selettive, maschi e millennials solo “voraci”

Per l'Osservatorio del Politecnico di Milano il 42% usa Internet intensamente, il 58% cerca last minute e condivide poco.

Le donne sono più selettive, gli uomini e i millennial più ‘voraci’. Ed entrambi fanno zapping tra canali fisici e digitali: è l’identikit del ‘turista digitale’ che emerge dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano. Anche nell’edizione 2017, l’Osservatorio ha studiato il Digital Tourist Journey degli italiani, ma questa volta secondo un approccio per ‘percorsi’ e per ‘gruppi’ di turisti.

Non esiste più, infatti, una categoria omogenea di ‘turista digitale’, ma macro-classi di viaggiatori che utilizzano internet con intensità e scopi diversi. Se ne possono individuare due, in particolare: i “voraci digitali”, pari al 42%, che utilizzano prevalentemente internet per le prenotazioni come un marketplace in cui i molteplici stimoli in logica di cross-buying fanno sì che l’acquisto di un prodotto traini quello di altri. Questi spendono più della media, fanno maggior uso del mobile e prenotano con maggior anticipo.

E poi ci i “selettivi digitali”, pari al 58%, che invece prenotano più last minute e utilizzano la rete, ma in modo meno intenso, soprattutto per ricerca e condivisione. All’interno di questi gruppi le donne sono generalmente più “selettive”, mentre tra i “voraci” troviamo più uomini e millennial. Una caratteristica ricorrente tra le due macro-classi è che non esistono comportamenti di utilizzo dei diversi canali che siano omogenei e prevedibili, come non esistono combinazioni prevalenti nella tipologia di strumenti utilizzati all’interno della stessa fase/attività e nel passaggio da una fase all’altra (ispirazione, ricerca, prenotazione, recensione, condivisione). E’ un comportamento che ricorda molto lo zapping televisivo, ma avviene tra canali fisici e digitali.

I turisti (e in modo più accentuato i “più digitali”) passano infatti da un canale all’altro con frequenza, utilizzando fino a 3 differenti strumenti (online e offline) in fase di ispirazione e 4 per la ricerca nei casi più estremi, con abitudini che cambiano notevolmente soprattutto per le esigenze di viaggio, ma senza rilevanti differenze tra la vacanza lunga o breve.

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