Giappone, economia congelata; e Abe vara ennesimo disperato stimolo da $45 miliardi

Il governo giapponese guidato da Shinzo Abe ha approvato un pacchetto di misure di stimolo fiscale da ¥4.6 trilioni di yen ($45 miliardi) per cercare di rimettere in …

Il governo giapponese guidato da Shinzo Abe ha approvato un pacchetto di misure di stimolo fiscale da ¥4.6 trilioni di yen ($45 miliardi) per cercare di rimettere in moto l’economia sempre immobile del Giappone. Si tratta di un mini-bazooka, ma quel che e’ peggio, si tratta del 26esimo piano di stimolo varatato da Tokyo dal 1990. Il che equivale ad ammettere il totale fallimento delle politiche monetarie di una delle maggiori economie del G7. Abe ha annunciato un pacchetto totale di ¥28.1 trilioni di yen ma la spesa attuale del governo e’ di ¥6.2 trilioni, dei quali  ¥4.6tn — 0.9% del pil — cadono nel corrente anno fiscale.

Gli interventi comprendono spese, a livello nazionale e regionale, per 7.500 miliardi di yen e un programma di investimenti e prestiti per 6.000 miliardi. Comprendendo le misure che non sono diretta conseguenza di decisioni governative, come le partnership pubblico-privato, il pacchetto complessivo ammonta a 28.100 miliardi di yen. Il governo ha detto di attendersi che gli stimoli si traducano in un incremento del pil dell’1,3% circa nel breve termine.

La scorsa settimana la Banca del Giappone ha annunciato il rafforzamento dello stimolo monetario con l’incremento da 3.300 a 6.000 miliardi di yen dei propri acquisti annuali di Etf. Una mossa di portata modesta che ha deluso le aspettative di molti investitori che speravano in misure più aggressive. L’Istituto centrale ha invece mantenuto invariati i target sulla base monetaria a 80.000 miliardi di yen, gli importi degli acquisti delle altre tipologie di asset nonché il livello dei tassi di interesse.

“La BoJ non ha soddisfatto le aspettative, incrementare gli acuisti di Etf non offre nessun contributo al raggiungimento del 2% d’inflazione”, ha commentato l’economista di Mizuho Securities, Norio Miyagawa. “La BoJ non lo ammetterà, ma ha raggiunto il limiti del quantitative easing e dei tassi negativi”. La Banca del Giappone, che nel rapporto trimestrale ha sostanzialmente confermato le ottimistiche previsioni sull’inflazione per gli anni fiscali 2017 e 2018, ha comunque preannunciato per il prossimo meeting un’ampia valutazione degli effetti delle proprie politiche.

Dopo le nuove misure di stimolo, sia fiscali sia monetarie, da parte delle autorità giapponesi, il cambio dollaro/yen è sceso sotto quota 102, toccando un minimo intraday a 101,62. Mentre la moneta unica passa di mano a quota 1,11987 dollari e a 113,82 yen.

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