Dopo 30 anni nasce un nuovo giornale in Gran Bretagna

“The New Day”, edito dalla società proprietaria del “Daily Mirror”, sfida la crisi del settore editoriale (e i free press) e lancia un nuovo quotidiano cartaceo a prezzi …

The New Day”, edito dalla società proprietaria del “Daily Mirror”, sfida la crisi del settore editoriale (e i free press) e lancia un nuovo quotidiano cartaceo a prezzi popolari e agilità di lettura.

Un giornale nuovo di zecca stampato su carta, il primo a vedere la luce in Gran Bretagna da 30 anni. Londra saluta la nascita del “New Day”, testata agile e a prezzo popolare (ma non gratis, salvo il primo giorno, al contrario dello zoppicante modello della cosiddetta free press) decisa a sfidare la crisi d’un settore, quello dell’editoria tradizionale, che negli ultimi tempi ha visto più epitaffi e funerali in giro per il mondo che non brindisi e battesimi.

A lanciarsi in questa avventura in controtendenza è il gruppo Trinity Mirror, che stampa il “Daily Mirror”, unico tabloid dell’isola d’orientamento laburista e non destrorso. “The New Day” ne rappresenta una filiazione più moderna, sofisticata e snella, concepita in risposta alle esigenze di lettori – anche con pochi spiccioli in tasca – che, per dirla col direttore Alison Phillips, abbiano “solo 30 minuti” per sfogliarne le pagine. Lo slogan sotto la testata è altrettanto icastico: “Life’s short, let’s live it well” (La vita è breve, viviamola bene). Si tratta di una formula già sperimentata con successo nel Regno Unito da “I”, altro foglio sintetico e low cost partorito però qualche anno fa non come testata autonoma, bensì come costola del prestigioso Independent.

In quel caso l’idea fu di due uomini d’affari russi trapiantati a Londra, Aleksandr e Ievgheni Lebedev, padre e figlio, i quali avevano rilevato in precedenza l’agonizzante testata madre per una cifra meno che simbolica. E che alla fine hanno rivenduto proprio in queste settimane ‘I’ all’editore di stampa locale Johnston Press per ben 24 milioni di sterline. L’operazione degli scaltri Lebedev – Aleksandr è un veterano del Kgb passato al business negli anni ’90 e considerato in rapporti altalenanti con l’ex compagno d’armi Vladimir Putin – non è valsa tuttavia a salvare la versione originale dell’Independent: voce europeista da sempre fuori dal coro nell’establishment mediatico britannico, e rifugio di firme anticonformiste fra cui inviati di guerra del calibro di Patrick Cockburn o Robert Fisk, che almeno nell’edizione cartacea chiuderà i battenti entro marzo. E tenterà un ultimo arrocco sul web, in formato solo online, con budget e organico inevitabilmente ridimensionati.

Una conferma del fatto che, anche in un Paese moderno quanto sensibile a una tradizione che da queste parti affonda le sue pionieristiche radici nei secoli, il glorioso mondo della stampa su carta naviga oggi controcorrente. A dispetto di tirature che pure, nella media, reggono meglio in Gran Bretagna rispetto a quasi tutto il resto d’Europa. Per non affondare, il New Day si presenta al varo col minimo di ‘zavorra’ possibile, a quel che si vede e dicono i suoi ideatori. Debutta in foliazione tabloid da 40 pagine, con grafica vivace e testi asciutti, ma evitando gossip o toni scomposti. L’apertura dell’esordio, illustrata da una suggestiva foto a tutta pagina, è su un tema serio: “L’infanzia rubata”, titolo che rimanda a un rapporto pubblicato “in esclusiva” sulla situazione critica in cui versano decine di migliaia di bambini privi d’assistenza adeguata nell’isola.

Mentre all’interno è richiamato uno scritto del primo ministro David Cameron in difesa del futuro europeo del Regno Unito. Per oggi il lettore non paga nulla. Poi scatterà un prezzo di vendita extra light: 50 pence a copia, meno d’un euro.

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